mercoledi' 4 marzo 2015
La Foglia d'oro nr. 105
Dopo le febbri e le vicende dolorose che hanno inciso sull'edizione della Foglia d'oro, oggi, ecco, per i miei due lettori, la foglia d'oro, leggibile in caratteri normali.
FOGLIA D'ORO n. 105
Giornale
di informazione e amicizia
Febbraio
2015
anno 14, n. 105
Carissimi,
Che
bello e’ stato quel giorno!...Era l’ 11 febbraio. Non mi sentivo tanto bene, ma
il sig. Direttore mi prego’ di andare a Barazzi al Santuario, a supplire il
Parroco per la Santa Messa della sera. Il Parroco doveva assentarsi. Accettai
di andare al Santuario. Alla sera, alle cinque, c’era la Santa Messa. Ho potuto
confessare un po’ di tempo. Poi, al canto dei fedeli, mi sono preparato per la
Santa Messa. Ho celebrato con tanta gioia, che mi donava Maria e il suo
Bambino, Gesu’, la cui statua mi era alle spalle.
Mi
sentivo a mio agio nella festa di Maria, l’Immacolata di Lourdes e nel suo
Santuario di Barazzi. Le preghiere, i canti, la partecipazione attenta dei
fedeli, la presenza di tanti bambini e chierichetti, la loro devozione
nell’accostarsi alla Santa Comunione, il chiedere la benedizione per quelli che,
piccoli piccoli, non avevano ancora fatto la Prima Comunione, il servizio
attento del giovane seminarista e dei ministranti,... mi scaldarono il cuore e
la gioia esplose im me, ma credo anche negli altri. Mi pareva di sentire la
presenza di Maria, quasi fosse vicina a me. E la pregai per le mie intenzioni,
per il mondo intero, per la pace... Che bello. Un giorno speciale per me, ma,
dalla gioia che sprizzava sui volti dei chierichetti e di alcuni bimbi ed
anziani sul sagrato della chiesa, dopo la Santa Messa, capii che fu un giorno
bello anche per loro!...
E
poi iniziai la Quaresima.
Vi
auguro una buona Quaresima, che porti anche a voi tanta gioia e pace nel cuore.
D.Sergio
Una storia per
capire la Quaresima.
“I tre figli”
Tre
donne andarono alla fontana per attingere acqua.
Presso
la fontana, su una panca di pietra, sedeva un uomo anziano che le osservava in
silenzio ed ascoltava i loro discorsi. Le donne lodavano i rispettivi figli.
“Mio
figlio”, diceva la prima, “è così svelto ed agile che nessuno gli sta alla
pari”.
“Mio
figlio”, sosteneva la seconda, “canta come un usignolo. Non c’è nessuno al
mondo che possa vantare una voce bella come la sua”.
“E
tu, che cosa dici di tuo figlio?”, chiesero alla terza, che rimaneva in
silenzio.
“Non so che cosa dire di mio figlio”, rispose
la donna. “È un bravo ragazzo, come ce ne sono tanti. Non sa fare niente di
speciale...”.
Quando
le anfore furono piene, le tre donne ripresero la via di casa.
Il
vecchio le seguì per un pezzo di strada.
Le
anfore erano pesanti, le braccia delle donne stentavano a reggerle.
Ad
un certo punto si fermarono per far riposare le povere schiene doloranti.
Vennero
loro incontro tre giovani. Il primo improvvisò uno spettacolo: appoggiava le
mani a terra e faceva la ruota con i piedi per aria, poi inanellava un salto
mortale dopo l’altro. Le donne lo guardavano estasiate:
“Che
giovane abile!”.
Il
secondo giovane intonò una canzone. Aveva una voce splendida che ricamava armonie
nell’aria come un usignolo. Le donne lo ascoltavano con le lacrime agli occhi:
“È
un angelo!”.
Il
terzo giovane si diresse verso sua madre, prese la pesante anfora e si mise a
portarla, camminando accanto a lei.
Le
donne si rivolsero al vecchio:
“Allora
che cosa dici dei nostri figli?”.
“Figli?”,
esclamò meravigliato il vecchio. “Io ho visto un figlio solo!”.
L'amore e' la perfezione del vivere
umano.
Anche piccoli gesti dicono l’amore che
proviamo o che dovremmo provare per le persone. E’ questo amore dei piccoli
gesti e dell’accorgersi delle necessita’ degli altri che deve accompagnarci
nella Quaresima, nella vita.
Cronaca
di Bacau Inverno
31 gennaio San Giovanni Bosco
In
occasione del triduo di preparazione alla festa di di Don Bosco del 31 gennaio,
in
Oratorio, furono allestite due bacheche.
Una,
attraverso dei quadri e dei rilievi in ceramica, nonché di alcuni disegni fatti
da ragazzetti del Centru de zi ed infine con delle foto, rappresentava il volto
del Santo e ne raccontava in breve la storia.
L'altra,
presentava la diffusione dei salesiani nel mondo e accennava in modo
particolare alla presenza dei Salesiani in Romania e nella Repubblica della
Moldavia: rispettivamente a Constanţa e Bacău, e quindi a Chişinau.
Quest'anno
la festa di Don Bosco, al 31 gennaio, fu limitata da un lutto nella famiglia
diocesana: era morto il papa' di Don Virgil, un sacerdote novello di Bacău che
svolge ora il suo ministero a Nicolae Bălcescu, cittadina nei pressi di Bacău.
Il Defunto apparteneva alla comunità parrocchiale del Beato Ieremia e quindi
alla nostra Parrocchia. Non si poteva non partecipare al funerale di quel caro
defunto, tanto più che Virgil e' un novello sacerdote uscito da questa
Parrocchia a cui noi apparteniamo. I Sacerdoti che sarebbero stati invitati
alla festa di Don Bosco non sarebbero potuti venire, perché la loro
partecipazione al funerale era quasi d'obbligo.
Si
e' cosi' sospesa la festa di Don Bosco nella prima meta' della giornata e la si e' limitata solo al pomeriggio dopo
il funerale.
Si
festeggio' allora solo con i giovani dell'Oratorio e con i loro parenti.La Santa Messa in onore di Don Bosco fu
celebrata nel teatro dell'Oratorio. La partecipazione fu buona.
Alla
sera una grigliata con gli animatori chiuse la festa di San Giovanni Bosco.
Iarna Impreuna
(Inverno assieme)
Dal
2 febbraio al 6 febbraio, durante le vacanze scolastiche del primo semestre di
scuola, i ragazzetti del Centru de zi e i ragazzi dell'Oratorio, divisi in
quattro squadre, hanno vissuto alcuni giorni di giochi e di attività, nonché di
alcuni momenti impegnativi di formazione.
La
presenza massiccia di ragazzetti, ha dato del bel lavoro agli animatori ed al
personale della Fondazione Don Bosco, salesiani e laici.
L'Oratorio
e' risuonato di canti e di Bans, di grida e di slogans lanciati al vento. I
cortili nei due giorni tiepidi che sciolsero la neve, furono occupati dai
giochi dei ragazzi. Il teatro risuono' di voci assordanti che pronunciavano lo
slogan del proprio gruppo e rimase tranquillo nei momenti di formazione e di
preghiera.
Il
tutto si concluse venerdi sera 6 febbraio.
E
poi ci furono tante altre attivita’ e febbri ...
Gradite il mio saluto e la mia preghiera con animo grato. Pregate anche voi
per noi, per me.
D. Sergio D.