lunedì 13 marzo 2017

FOGLIA D'ORO 117




La Foglia d'oro oggi si presenta con il solito formato, ma tratta solo due argomenti che si riconnettono in uno solo, Don Bosco:- il mio fortunato periodo di Esercizi spirituali a Torino presso il cuore della vita salesiana-un espisodio inedito su Don Bosco.


FOGLIA D'ORO numero 117






ed ora in forma piu' ricca di foto e discorsiva.



FOGLIA D'ORO numero  117
febbraio-marzo 2017
Carissimi,
Escursione o formazione?

Mi trovai iscritto agli Esercizi Spirituali di Torino.
Esercizi itineranti nei luoghi di Don Bosco.
Non fu un caso. Fu una grazia del Signore.
Rimasi sorpreso quando Don V. mi disse che risultavo iscritto agli Esercizi di cui sopra. Tempo addietro avevo risposto ad un invito di G.J. esprimendo la mia simpatia per tali esercizi a cui avrei partecipato se i miei Superiori  e le circostanze del luogo ove mi trovo in Romania lo avessero consentito. ...Poi passò qualche mese ed in gennaio il Direttore mi disse che risultavo iscritto a quegli Esercizi... Sorpresa e gioia insieme!
Insomma vi andai.
Era il 12 febbraio e gli Esercizi durarono fino al mattino del 18 febbraio.
Arrivati a Valdocco il 12 febbraio, mi resi conto che i miei compagni di Esercizi erano attempati in gran parte come me. Un terzo erano giovani. Salesiani venuti da molte parti dell'Italia e del mondo.








Si creò subito un clima sereno e accogliente. La presenza dell'ex Rettor Maggiore Don Pasqual Chavez diede maggior importanza e significato al corso,  come esperienza del tutto nuova e per di più per  la prima volta. Il Consiglio Superiore dei Salesiani aveva infatti programmato per l'avvenire questo tipo di incontri e di formazione da realizzare a Valdocco.






Sono vissuto così per una settimana accanto al Santuario di Maria Ausiliatrice; accanto a Don Bosco, ed ai Santi Salesiani dei quali si conservano le spoglie mortali nella Basilica. Ho guardato a lungo il volto soave dell'Ausiliatrice in umile e modesta preghiera; proprio li', ove è il punto di origine e di partenza di tutta la vita salesiana a gloria del Signore: come dice la scritta sulla basilica dell'Ausiliatrice.
Ho potuto sostare nei luoghi ove visse don Bosco, ove sofferse e operò con la sua Mamma Margherita  per il bene dei giovani che amo’ come Padre e Maestro di vita.











Fui alla chiesa di San Francesco di Assisi, in quella di San Francesco di Sales, nella cappella Pinardi, nella Basilica della Consolata, nelle camerette di Don Bosco in accorato desiderio di crescita nel bene. Fui ai Becchi, 









nella Basilica del colle , nella casa di Don Bosco, a Capriglio dove nacque Mamma Margherita, 




a Chieri ove crebbe e studiò Don Bosco, ove fondò la Società dell'Allegria, ove frequentò il Seminario.



Giorni di grazia e di rinnovamento interiore, non privi di sofferenza fisica e spirituale...
Ebbi anche la gioia di rivedere e di stare e pregare insieme al mio compagno di classe, di Noviziato, di studentato, di vita salesiana D. Alfredo T.
Il frutto  di questi Esercizi in tutta la sua abbondanza forse non posso coglierlo nell'immediato, spero di coglierlo nel tempo successivo man mano che i semi di grazia porteranno il loro frutto.
...In quei giorni ho pregato anche per ciascuno di voi.
D. Sergio D






Don Bosco inedito
I pennini e Don Bosco

Erano nello studio  In cattedra l'assistente. Era un chierico. Nei banchi un bel numero di ragazzi stavano studiando. Uno di loro avendo terminato i compiti e non sapendo che fare si occupava con dei pennini. Giocava con loro. L'assistente lo guarda. Lo richiama al dovere più volte. Scende dalla cattedra e gli si avvicina. "Perché invece di studiare giochi con i pennini?"
" Ho finito i compiti e non so cosa fare!"
"Beh, non ti accorgi che disturbi giocando con i pennini!?..Mettili via e fai qualche lettura."Il chierico torna verso la cattedra.Ma il ragazzo continua a giocare con i pennini. L’assistente di  nuovo lo ammonisce; ma appena si volta, il ragazzo che aveva rimesso in tasca i pennini, inizia di nuovo a giocare con quelli...L'assistente prende una decisione severa. Chiama il ragazzo e lo accompagna alla camera di Don Bosco al secondo piano. Bussa. Don Bosco li fa entrare e chiede benevolmente che cosa sia successo. Il chierico spiega che con quel ragazzo non si può continuare a studiare, perché fa rumore con dei pennini e disturba tutti gli studenti.Richiamato continua a giocare e non la smette. Per questo l'ha condotto da Don Bosco.
Don Bosco invita il chierico  a tornare ad assistere nello studio, mentre  lui avrebbe parlato con il ragazzo.
Quando il giovane chierico se ne è andato Don Bosco parla amabilmente con il ragazzo:
„ Che è successo?..Cosa facevi?”…
Il ragazzo non risponde… Allora Don Bosco gli dice:
„Sai che ti voglio bene. Rispondimi e dimmi un po' cosa facevi con i pennini? perché non studiavi?...Parlami, sai che so mettere le cose a posto. Non aver paura!..
Il ragazzo finalmente apre la bocca:
-Suonavo una musichetta con i pennini?!
- Ma bravo!... E come facevi?!...
-Su', mostrami come facevi?..Come potevi fare una musichetta...!?
-Ecco...!
Il ragazzo tira fuori i pennini dalla tasca e li infila quale più, quale meno nel legno del bordo della scrivania di Don Bosco. Poi li tocca leggermente e.. suona una musichetta!
- Ma bravo!..- dice Don Bosco – Ho capito....Però adesso metti i pennini in tasca e vai nello studio. E leggi tranquillo qualche cosa finché sarà tempo di andare in cortile. Comportati bene d'ora in poi.
- Sì, Don Bosco!...E quello se ne va.
Don Bosco tira fuori il borsellino dei soldi e guarda...Vuoto!...
Apre un cassetto della scrivania per cercare dei soldi e non ne trova. Vuoto!..
Non aveva soldi quel giorno, come in tanti altri. Ma...Don Bosco si alza dalla sedia della scrivania e prende il cappotto. Lo mette sul braccio, anche se fuori faceva fresco ed esce. Va al mercato. Lì c'era un rigattiere che comperava di tutto. Don Bosco gli vende il soprabito. Con i soldi che riceve va da uno che vendeva strumenti musicali e compra una modesta spinetta da pochi soldi. Torna a casa e pone lo strumento musicale vicino allo studio, ma sotto le scale, di modo che, se qualcuno suonava lo strumento musicale non disturbasse lo studio.
Poi va nello studio e si avvicina al ragazzo irrequieto di prima.:- Vieni con me!...Vedi questo strumento musicale? D'ora in poi potrai suonarlo, quando, finiti i compiti, avrai ancora spazio per fare altro. Potrai uscire dallo studio con il permesso dell'assistente e verrai qui ad esercitarti.
Quel ragazzo era Giovanni Cagliero, che diverrà musico, sacerdote, Vescovo missionario e Cardinale. E l'assistente era Don Rua, il primo successore di Don Bosco, ora Beato.







In questo episodio si vede il tatto di Don Bosco nel trattare con i ragazzi, nel cogliere le loro doti e nell'aiutarli a farle crescere per il bene di tutti.
Il rigattiere intanto, avendo saputo che colui che gli aveva venduto il cappotto era Don Bosco, andò all'Oratorio e diede indietro il cappotto…
 - Bello!                                    (Lo racconta un coadiutore salesiano di Valdocco, Torino).
Un caro saluto. D. Sergio D.