giovedì 12 giugno 2014

Foglia d'oro Bacau numero 101







FOGLIA D'ORO nr. 101


Giornale di informazione e amicizia
Maggio Giugno 2014         
 anno 13, n.101

Carissimi,
vecchia di 101 edizioni, la Foglia d’oro esce oggi con una pagina di Don Bosco che chiarisce qual e’ il motivo per cui noi Salesiani ed io stesso chiediamo aiuto ai Benefattori e per indicare quale uso noi facciamo degli aiuti di vario genere che riceviamo dai nostri benefattori. Don Bosco parla anche dei vantaggi spirituali e materiali che i nostri Benefattori ricevono dalla loro generosita’ e collaborazione all’opera dei Salesiani, quale opera di Dio per i giovani e i bisognosi.Se le leggerete, leggetele anche come parole dette da me e fatte mie:
Raccomandazioni finali di un padre.

ULTIMO SALUTO AI BENEFATTORI E AI COOPERATORI1

Miei buoni benefattori, e mie buone benefattrici,
Sento che si avvicina la fine di mia vita, ed è prossimo il giorno, in cui dovrò pagare il comune tributo alla morte e discendere nella tomba. Prima di lasciar­vi per sempre in questa terra io debbo sciogliere un debito verso di voi e così soddisfare ad un grande bisogno del mio cuore.
Il debito che io debbo sciogliere è quello della gratitudine per tutto ciò che voi avete fatto coll’aiutarmi nell'educare cristianamente e mettere sulla via della virtù e del lavoro tanti poveri giovanetti, affinché riuscissero la consola­zione della famiglia, utili a se stessi ed alla civile società e soprattutto affinché salvassero la loro anima e in tal modo si rendessero eternamente felici.
Senza la vostra carità io avrei potuto fare poco o nulla; colla vostra carità abbiamo invece cooperato colla grazia di Dio ad asciugare molti lacrime e a salvare molte anime. Colla vostra carità abbiamo fondato numerosi collegi ed ospizi, dove furono e sono mantenuti migliaia di orfanelli tolti dall'abbandono, strappati dal pericolo della irreligione e della immoralità e mediante una buona educazione, collo studio e coll’apprendimento di un'arte, fatti buoni cristiani e savi cittadini.
Colla vostra carità abbiamo stabilito le missioni sino agli ultimi confini del­la terra, nella Patagonia e nella Terra del Fuoco, e inviato centinaia di operai evangelici ad estendere e coltivare la vigna del Signore.
Colla vostra carità abbiamo impiantato tipografie in varie città e paesi, pub­blicato tra il popolo a più milioni di copie libri e fogli in difesa della verità, a fomento della pietà e a sostegno del buon costume.
Colla vostra carità ancora abbiamo innalzate molte cappelle e chiese, nelle quali per secoli e secoli sino alla fine del mondo si canteranno ogni giorno le lodi di Dio e della beata Vergine e si salveranno moltissime anime.
Convinto che, dopo Dio, tutto questo ed altro moltissimo bene fu fatto me­diante l'aiuto efficace della vostra carità, io sento il bisogno di esternarvene e perciò prima di chiudere gli ultimi miei giorni ve ne esterno la più profonda gratitudine e ve ne ringrazio dal più intimo del cuore.
Ma se avete aiutato me con tanta bontà e perseveranza, ora vi prego che continuiate ad aiutare il mio successore dopo la mia morte. Le opere che col vostro appoggio io ho cominciate non hanno più bisogno di me, ma continuano ad avere bisogno di voi e di tutti quelli che come voi amano di promuovere il bene su questa terra. A tutti pertanto io le affido e le raccomando.
A vostro incoraggiamento e conforto lascio al mio successore che nelle comuni e private preghiere, che si fanno e si faranno nelle case salesiane, siano sempre compresi i nostri benefattori e le nostre benefattrici, e che metta ognora l'intenzione che Dio conceda il centuplo della loro carità anche nella vita pre­sente colla sanità e concordia nella famiglia, colla prosperità nelle campagne e negli affari e colla liberazione ed allontanamento da ogni disgrazia.
A vostro incoraggiamento e conforto noto ancora che l'opera più efficace ad ottenerci il perdono dei peccati ed assicurarci la vita eterna è la carità fatta ai piccoli fanciulli: sia pure ad un piccolo e considerato un nulla, ad un piccolino abbandonato, come ne assicura il divino maestro Gesù.2 Vi faccio anche notare come in questi tempi, facendosi molto sentire la mancanza dei mezzi materiali per educare e fare educare nella fede e nel buon costume i giovanetti più poveri ed abbandonati, la santa Vergine si costituì essa medesima loro protettrice; e perciò ottiene ai loro benefattori e alle loro benefattrici molte grazie e spirituali ed anche temporali straordinarie.
Io stesso e con me tutti i Salesiani siamo testimoni che molti nostri benefat­tori, i quali prima erano di scarsa fortuna, divennero assai benestanti dopo che  cominciarono a largheggiare in carità verso i nostri orfanelli.
In vista di ciò e ammaestrati dalla esperienza parecchi di loro, chi in un modo e chi in un altro, mi dissero più volte queste ed altre consimili parole:
Non voglio che lei mi ringrazi, quando fo la carità ai suoi poverelli; ma debbo io ringraziare lei che me ne fa domanda. Dacché ho cominciato a sovvenire i suoi orfanelli le mie sostanze hanno triplicato.
Un altro signore, il commendator Antonio Cotta, veniva sovente egli stesso a portare limosine, dicendo: Più le porto danaro per le sue opere e più i miei affari vanno bene. Io provo col fatto che il Signore mi dà anche nella vita presente il centuplo di quanto io dono per amor suo.
Egli fu nostro insigne benefattore fino alla età di 86 anni, quando Iddio lo chiamò alla vita eterna per godere colà il frutto della sua beneficenza.

Sebbene stanco e sfinito di forze io non lascerei più di parlarvi e racco­mandarvi i miei fanciulli, che sto per abbandonare; ma pur debbo far punto e deporre la penna.
Addio, miei cari benefattori, Cooperatori Salesiani e Cooperatrici, addio.
Molti di voi io non ho potuto conoscere di persona in questa vita, ma non importa: nell'altro mondo ci conosceremo tutti e in eterno ci rallegreremo in­sieme del bene che colla grazia di Dio abbiamo fatto in questa terra, special­mente a vantaggio della povera gioventù.
Se dopo la mia morte, la divina misericordia, pei meriti di Gesù Cristo, e per la protezione di Maria Ausiliatrice, mi troverà degno di essere ricevuto in Paradiso, io pregherò sempre per voi, pregherò per le vostre famiglie, pregherò pei vostri cari, affinché un giorno vengano tutti a lodare in eterno la maestà del Creatore, ad inebriarsi delle sue divine delizie, a cantare le sue infinite misericordie, Amen.
     Sempre vostro obbligatissimo Servitore
                 Sac. Giovanni Bosco.”

1 Ibid., pp. 60-62. Circolare a stampa inserita nel Bollettino Salesiano del maggio 1888.
2CfMt 10,42.








Un cordiale saluto ed augurio.Ricordandovi nella mia preghiera.
D. Sergio.