FOGLIA D'ORO nr. 101
Giornale
di informazione e amicizia
Maggio
Giugno 2014
anno 13, n.101
Carissimi,
vecchia
di 101 edizioni, la Foglia d’oro esce oggi con una pagina di Don Bosco che
chiarisce qual e’ il motivo per cui noi Salesiani ed io stesso chiediamo aiuto ai
Benefattori e per indicare quale uso noi facciamo degli aiuti di vario genere
che riceviamo dai nostri benefattori. Don Bosco parla anche dei vantaggi
spirituali e materiali che i nostri Benefattori ricevono dalla loro generosita’
e collaborazione all’opera dei Salesiani, quale opera di Dio per i giovani e i
bisognosi.Se le leggerete, leggetele anche come parole dette da me e fatte mie:
“Raccomandazioni finali di un padre.
ULTIMO SALUTO
AI BENEFATTORI E AI COOPERATORI1
Miei buoni benefattori, e mie buone
benefattrici,
Sento che si avvicina la fine di mia vita, ed
è prossimo il giorno, in cui dovrò pagare il comune tributo alla morte e
discendere nella tomba. Prima di lasciarvi per sempre in questa terra io debbo
sciogliere un debito verso di voi e così soddisfare ad un grande bisogno del
mio cuore.
Il debito che io debbo sciogliere è quello
della gratitudine per tutto ciò che voi avete fatto coll’aiutarmi nell'educare
cristianamente e mettere sulla via della virtù e del lavoro tanti poveri
giovanetti, affinché riuscissero la consolazione della famiglia, utili a se
stessi ed alla civile società e soprattutto affinché salvassero la loro anima e
in tal modo si rendessero eternamente felici.
Senza la vostra carità io avrei potuto fare
poco o nulla; colla vostra carità abbiamo invece cooperato colla grazia di Dio
ad asciugare molti lacrime e a salvare molte anime.
Colla vostra carità abbiamo fondato numerosi collegi ed ospizi, dove furono e
sono mantenuti migliaia di orfanelli tolti dall'abbandono, strappati dal
pericolo della irreligione e della immoralità e mediante una buona educazione,
collo studio e coll’apprendimento di un'arte, fatti buoni cristiani e savi
cittadini.
Colla vostra carità abbiamo stabilito le
missioni sino agli ultimi confini della terra, nella Patagonia e nella Terra
del Fuoco, e inviato centinaia di operai evangelici ad estendere e coltivare la
vigna del Signore.
Colla vostra carità abbiamo impiantato
tipografie in varie città e paesi, pubblicato tra il popolo a più milioni di
copie libri e fogli in difesa della verità, a fomento della pietà e a sostegno
del buon costume.
Colla vostra carità ancora abbiamo innalzate
molte cappelle e chiese, nelle quali per secoli e secoli sino alla fine del
mondo si canteranno ogni giorno le lodi di Dio e della beata Vergine e si
salveranno moltissime anime.
Convinto che, dopo Dio, tutto questo ed altro
moltissimo bene fu fatto mediante l'aiuto efficace della vostra carità, io
sento il bisogno di esternarvene e perciò prima di chiudere gli ultimi miei
giorni ve ne esterno la più profonda gratitudine e ve ne ringrazio dal più
intimo del cuore.
Ma se avete aiutato me con tanta bontà e
perseveranza, ora vi prego che continuiate ad aiutare il mio successore dopo la
mia morte. Le opere che col vostro appoggio io ho cominciate non hanno più bisogno
di me, ma continuano ad avere bisogno di voi e di tutti quelli che come voi
amano di promuovere il bene su questa terra. A tutti pertanto io le
affido e le raccomando.
A vostro incoraggiamento e conforto lascio al
mio successore che nelle comuni e private
preghiere, che si fanno e si faranno nelle case salesiane, siano sempre
compresi i nostri benefattori e le nostre benefattrici, e che metta ognora
l'intenzione che Dio conceda il centuplo della loro carità anche nella vita presente
colla sanità e concordia nella famiglia, colla prosperità nelle campagne e
negli affari e colla liberazione ed allontanamento da ogni disgrazia.
A vostro incoraggiamento e
conforto noto ancora che l'opera più efficace ad ottenerci il perdono dei
peccati ed assicurarci la vita eterna è la carità fatta ai piccoli fanciulli: sia pure ad un piccolo e considerato un nulla, ad un piccolino abbandonato, come
ne assicura il divino maestro Gesù.2 Vi faccio anche notare come in
questi tempi, facendosi molto sentire la mancanza dei mezzi materiali per
educare e fare educare nella fede e nel buon costume i giovanetti più poveri ed
abbandonati, la santa Vergine si costituì essa medesima loro protettrice; e
perciò ottiene ai loro benefattori e alle loro benefattrici molte grazie e
spirituali ed anche temporali straordinarie.
Io stesso e con me tutti i
Salesiani siamo testimoni che molti nostri benefattori, i quali prima erano di
scarsa fortuna, divennero assai benestanti dopo che cominciarono a largheggiare in carità verso i
nostri orfanelli.
In vista di ciò e ammaestrati
dalla esperienza parecchi di loro, chi in un modo e chi in un altro, mi dissero
più volte queste ed altre consimili parole:
Non voglio che lei mi ringrazi, quando
fo la carità ai suoi poverelli; ma debbo io ringraziare lei che me ne fa
domanda. Dacché ho cominciato a sovvenire i suoi orfanelli le mie sostanze
hanno triplicato.
Un altro signore, il commendator
Antonio Cotta, veniva sovente egli stesso a portare limosine, dicendo: Più le
porto danaro per le sue opere e più i miei affari vanno bene. Io provo col
fatto che il Signore mi dà anche nella vita presente il centuplo di quanto io
dono per amor suo.
Egli fu nostro insigne benefattore fino alla età di
86 anni, quando Iddio lo chiamò alla vita eterna per godere colà il frutto
della sua beneficenza.
Sebbene stanco e sfinito di forze
io non lascerei più di parlarvi e raccomandarvi i miei fanciulli, che sto per
abbandonare; ma pur debbo far punto e deporre la penna.
Addio, miei cari benefattori, Cooperatori Salesiani
e Cooperatrici, addio.
Molti di voi io non ho potuto
conoscere di persona in questa vita, ma non importa: nell'altro mondo ci
conosceremo tutti e in eterno ci rallegreremo insieme del bene che colla
grazia di Dio abbiamo fatto in questa terra, specialmente a vantaggio della
povera gioventù.
Se dopo la mia morte, la divina
misericordia, pei meriti di Gesù Cristo, e per la protezione di Maria
Ausiliatrice, mi troverà degno di essere ricevuto in Paradiso, io pregherò
sempre per voi, pregherò per le vostre famiglie, pregherò pei vostri cari,
affinché un giorno vengano tutti a lodare in eterno la maestà del Creatore, ad
inebriarsi delle sue divine delizie, a cantare le sue infinite misericordie, Amen.
Sempre vostro obbligatissimo Servitore
Sac. Giovanni Bosco.”
1
Ibid., pp. 60-62. Circolare a stampa inserita
nel Bollettino Salesiano
del maggio 1888.
2CfMt 10,42.
Un cordiale saluto ed augurio.Ricordandovi nella mia preghiera.
D. Sergio.
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