La Foglia d'oro oggi si presenta con il solito formato, ma tratta solo due argomenti che si riconnettono in uno solo, Don Bosco:- il mio fortunato periodo di Esercizi spirituali a Torino presso il cuore della vita salesiana-un espisodio inedito su Don Bosco.
FOGLIA D'ORO numero 117
ed ora in forma piu' ricca di foto e discorsiva.
FOGLIA D'ORO numero 117
febbraio-marzo 2017
Carissimi,
Escursione
o formazione?
Mi trovai iscritto
agli Esercizi Spirituali di Torino.
Esercizi itineranti
nei luoghi di Don Bosco.
Non fu un caso. Fu
una grazia del Signore.
Rimasi sorpreso
quando Don V. mi disse che risultavo iscritto agli Esercizi di cui sopra. Tempo
addietro avevo risposto ad un invito di G.J. esprimendo la mia simpatia per
tali esercizi a cui avrei partecipato se i miei Superiori e le circostanze del luogo ove mi trovo in
Romania lo avessero consentito. ...Poi passò qualche mese ed in gennaio il
Direttore mi disse che risultavo iscritto a quegli Esercizi... Sorpresa e gioia
insieme!
Insomma vi andai.
Era il 12 febbraio e
gli Esercizi durarono fino al mattino del 18 febbraio.
Arrivati a Valdocco
il 12 febbraio, mi resi conto che i miei compagni di Esercizi erano attempati
in gran parte come me. Un terzo erano giovani. Salesiani venuti da molte parti
dell'Italia e del mondo.
Si creò subito un clima
sereno e accogliente. La presenza dell'ex Rettor Maggiore Don Pasqual Chavez
diede maggior importanza e significato al corso, come esperienza del tutto nuova e per di più
per la prima volta. Il Consiglio
Superiore dei Salesiani aveva infatti programmato per l'avvenire questo tipo di
incontri e di formazione da realizzare a Valdocco.
Sono vissuto così per
una settimana accanto al Santuario di Maria Ausiliatrice; accanto a Don Bosco,
ed ai Santi Salesiani dei quali si conservano le spoglie mortali nella Basilica.
Ho guardato a lungo il volto soave dell'Ausiliatrice in umile e modesta
preghiera; proprio li', ove è il punto di origine e di partenza di tutta la
vita salesiana a gloria del Signore: come dice la scritta sulla basilica
dell'Ausiliatrice.
Ho potuto sostare nei
luoghi ove visse don Bosco, ove sofferse e operò con la sua Mamma
Margherita per il bene dei giovani che
amo’ come Padre e Maestro di vita.
Fui alla chiesa di
San Francesco di Assisi, in quella di San Francesco di Sales, nella cappella Pinardi,
nella Basilica della Consolata, nelle camerette di Don Bosco in accorato
desiderio di crescita nel bene. Fui ai Becchi,
nella Basilica del colle , nella
casa di Don Bosco, a Capriglio dove nacque Mamma Margherita,
a Chieri ove crebbe e studiò Don Bosco, ove fondò la Società dell'Allegria, ove frequentò il Seminario.
a Chieri ove crebbe e studiò Don Bosco, ove fondò la Società dell'Allegria, ove frequentò il Seminario.
Giorni di grazia e di
rinnovamento interiore, non privi di sofferenza fisica e spirituale...
Ebbi anche la gioia
di rivedere e di stare e pregare insieme al mio compagno di classe, di Noviziato,
di studentato, di vita salesiana D. Alfredo T.
Il frutto di questi Esercizi in tutta la sua abbondanza
forse non posso coglierlo nell'immediato, spero di coglierlo nel tempo
successivo man mano che i semi di grazia porteranno il loro frutto.
...In quei giorni ho
pregato anche per ciascuno di voi.
D. Sergio D
Don Bosco inedito
Erano nello
studio In cattedra l'assistente. Era un
chierico. Nei banchi un bel numero di ragazzi stavano studiando. Uno di loro
avendo terminato i compiti e non sapendo che fare si occupava con dei pennini.
Giocava con loro. L'assistente lo guarda. Lo richiama al dovere più volte.
Scende dalla cattedra e gli si avvicina. "Perché invece di studiare giochi
con i pennini?"
" Ho finito
i compiti e non so cosa fare!"
"Beh, non ti
accorgi che disturbi giocando con i pennini!?..Mettili via e fai qualche
lettura."Il chierico torna verso la cattedra.Ma il ragazzo continua a
giocare con i pennini. L’assistente di nuovo lo ammonisce; ma appena si volta, il
ragazzo che aveva rimesso in tasca i pennini, inizia di nuovo a giocare con
quelli...L'assistente prende una decisione severa. Chiama il ragazzo e lo
accompagna alla camera di Don Bosco al secondo piano. Bussa. Don Bosco li fa
entrare e chiede benevolmente che cosa sia successo. Il chierico spiega che con
quel ragazzo non si può continuare a studiare, perché fa rumore con dei pennini
e disturba tutti gli studenti.Richiamato continua a giocare e non la smette.
Per questo l'ha condotto da Don Bosco.
Don Bosco invita
il chierico a tornare ad assistere nello
studio, mentre lui avrebbe parlato con
il ragazzo.
Quando il giovane
chierico se ne è andato Don Bosco parla amabilmente con il ragazzo:
„ Che è
successo?..Cosa facevi?”…
Il ragazzo non
risponde… Allora Don Bosco gli dice:
„Sai che ti
voglio bene. Rispondimi e dimmi un po' cosa facevi con i pennini? perché non studiavi?...Parlami,
sai che so mettere le cose a posto. Non aver paura!..
Il ragazzo
finalmente apre la bocca:
-Suonavo una
musichetta con i pennini?!
- Ma bravo!... E
come facevi?!...
-Su', mostrami
come facevi?..Come potevi fare una musichetta...!?
-Ecco...!
Il ragazzo tira
fuori i pennini dalla tasca e li infila quale più, quale meno nel legno del
bordo della scrivania di Don Bosco. Poi li tocca leggermente e.. suona una
musichetta!
- Ma bravo!..-
dice Don Bosco – Ho capito....Però adesso metti i pennini in tasca e vai nello
studio. E leggi tranquillo qualche cosa finché sarà tempo di andare in cortile.
Comportati bene d'ora in poi.
- Sì, Don Bosco!...E
quello se ne va.
Don Bosco tira
fuori il borsellino dei soldi e guarda...Vuoto!...
Apre un cassetto
della scrivania per cercare dei soldi e non ne trova. Vuoto!..
Non aveva soldi
quel giorno, come in tanti altri. Ma...Don Bosco si alza dalla sedia della
scrivania e prende il cappotto. Lo mette sul braccio, anche se fuori faceva
fresco ed esce. Va al mercato. Lì c'era un rigattiere che comperava di tutto. Don
Bosco gli vende il soprabito. Con i soldi che riceve va da uno che vendeva
strumenti musicali e compra una modesta spinetta da pochi soldi. Torna a casa e
pone lo strumento musicale vicino allo studio, ma sotto le scale, di modo che,
se qualcuno suonava lo strumento musicale non disturbasse lo studio.
Poi va nello studio
e si avvicina al ragazzo irrequieto di prima.:- Vieni con me!...Vedi questo
strumento musicale? D'ora in poi potrai suonarlo, quando, finiti i compiti,
avrai ancora spazio per fare altro. Potrai uscire dallo studio con il permesso
dell'assistente e verrai qui ad esercitarti.
Quel ragazzo era
Giovanni Cagliero, che diverrà musico, sacerdote, Vescovo missionario e
Cardinale. E l'assistente era Don Rua, il primo successore di Don Bosco, ora
Beato.
In questo
episodio si vede il tatto di Don Bosco nel trattare con i ragazzi, nel cogliere
le loro doti e nell'aiutarli a farle crescere per il bene di tutti.
Il rigattiere
intanto, avendo saputo che colui che gli aveva venduto il cappotto era Don
Bosco, andò all'Oratorio e diede indietro il cappotto…
- Bello! (Lo racconta un coadiutore salesiano di
Valdocco, Torino).
Un caro saluto. D. Sergio D.
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