Prima di NATALE
Novembre dicembre
2021 anno 20 - n. 138
Arriva il tempo di Natale…
e arriva pure la Foglia d’oro.
Potremmo
noi andare da Gesù a mani vuote? E di più, con un cuore di ghiaccio? No di
certo.
Il
periodo di Avvento ci è dato dalla Chiesa come un tempo propizio per riempire
le mani di fatti buoni e il cuore di un calore dolcissimo, che si chiama amore:
voler bene, scegliere per sempre di fare il bene con tenerezza, amicizia e
impegno, fino al dono totale di sé.
Sono
giorni, questi che viviamo, giorni di speranza. Una speranza che nasce non dal
vederci grandi, riusciti, ricchi e soddisfatti, ma dalla certezza di essere
amati e preferiti da Dio che ci ama, anche se piccoli, privi di tanto, di
tutto. E’ infatti in questo vuoto e in questo deserto che comincia la sua opera
di salvezza. L’aridità la stanchezza, l’angoscia e il dolore, sono un polo di attrazione per Dio, che ci vuole
salvi e felici. Quelle realtà che pesano su di noi facendoci sentire vuoti,
insignificanti e scontenti, chiamano Dio accanto a noi per farci ricchi de suo
amore che conforta, salva protegge e prepara un futuro di gioia. La venuta di
Gesù ne è la garanzia. Su per giù con
queste parole il Papa ha parlato ad Atene nella Santa Messa del 4 dicembre.
Concludeva infatti così:
“Chiediamo
la grazia di credere che con Dio le cose cambiano, che Lui guarisce le nostre
paure, risana le nostre ferite, trasforma i luoghi aridi in sorgenti d’acqua.
Chiediamo la grazia della speranza. Perché è la speranza che rianima la fede e
riaccende la carità. Perché è di speranza che i deserti del mondo sono assetati
oggi. E mentre questo nostro incontro ci rinnova nella speranza e nella gioia
di Gesù, e io gioisco stando con voi, chiediamo alla nostra Madre, la Tutta-santa,
che ci aiuti a essere, come lei, testimoni di speranza, seminatori di gioia
intorno a noi – la speranza, fratelli e sorelle, non delude, non delude mai –.
Non solo quando siamo contenti e stiamo insieme, ma ogni giorno, nei deserti
che abitiamo. Perché è lì che, con la grazia di Dio, la nostra vita è chiamata
a convertirsi: a vedere oltre, a sperare... Lì, nei tanti deserti interni o
dell’ambiente; lì la vita è chiamata a fiorire”. Il Signore ci dia la grazia e
il coraggio di accogliere questa verità – così il Papa.
E
il Natale ci prepara a questa conversione: ad essere uomini di speranza.
Don
Sergio
BUON Natale!
Grazie
Non vorrei dimenticare i benefattori che mi hanno aiutato nel periodo di assenza dalla Romania a causa del Covid e della mia salute. nonché coloro che nel mio ritorno a Bacau hanno voluto darmi un’ offerta per la casa, per i bambini e i giovani meno fortunati della Romania, ove noi svolgiamo la nostra opera apostolica. Buon Natale e Buon anno nuovo!
Cronaca
di Bacău.
Momenti di particolare curiosità appaiono a mezzogiorno, quando, portati da due pullmini, arrivano i primi bambini per il dopo-scuola. Un altro momento interessante avviene al cenno dato per salire nelle classi per il doposcuola: il cortile e la veranda divengono tutto un correre, tutta una corsa, quasi i bambini avessero udito la chiamata per andare in Paradiso…
E’ senz’altro un buon segno: vuol dire che a loro piace l’ambiente e gioiscono nel fare i compiti assieme, aiutati dai collaboratorNel
mese di novembre, nei primi giorni del mese, liberi dall’impegno scolastico, i
nostri ragazzi hanno partecipato alla preghiera per i defunti.
La
pandemia in quei giorni aveva fatto un’impennata,
falciando persone e colpendo numerosi rumeni nella loro vita di lavoro e di
impegno quotidiano e sociale. Ora l’infezione si è ridotta di molto, facendo
ben sperare.
Il due dicembre numeroi animatori cattolici iscritti all’associazione degli Amici di Domenico Savio hanno partecipato a un ritiro spirituale predicato da un vivace padre francescano dei Cappuccini di Slobozia, città nei pressi di Bucarest. Ci furono due incontri formativi, la preghiera, la riflessione, il gioco, le Confessioni e la Santa Messa conclusiva. Questi sono stati i momenti forti del ritir
La veranda,
luogo di gioco e d’incontro, di pausa dopo gli incontri formativi e di
passaggio,…si sta animando sempre di più per le attività pomeridiane con i
ragazzi e per la preparazione degli scenari di un melodramma che sarà presentato
dagli animatori all’inizio dell’anno nuovo, che si va approssimando.
Al
sabato continua l’attività dei gruppi di animazione e di impegno: ADS,
spettacolo, Clowns, catechismo, formazione.
Non sono mancate le
visite, in questo tempo: quella del nostro Economo ispettoriale, quella
dell’incaricato della Pastorale nella nostra Ispettoria: Don Luca, che è venuto
con due animatori e aspiranti salesiani: Alessandro e Michele.
Sono venuti a stare
con noi anche i Salesiani della Comunità di Constanța, che ci hanno
accompagnato per due giorni nel creare riflessione, fraternità e allegria.
In passato si era
avviato un laboratorio di lavorazione dell’argilla. Si pensava di realizzare un
insieme di laboratori per il doposcuola. Quello dell’argilla, se non troverà
aiuti finanziari, scomparirà, pur avendo dato buone prospettive, come si può
vedere dai lavori svolti anche per il monastero dei Carmelitani a Luncani: le immagini
sacre di Maria e di Isaia all’ingresso, e la via Crucis all’interno. Non
mancano poi tanti altri piccoli lavoretti in argilla, ormai accatastati alla
rinfusa in una stanza al pianterreno assieme a tanti altri oggetti in deposito
e a bei lavori in compensato,
appartenenti ad un secondo laboratorio incipiente. Chissà se la Provvidenza
vuole farci fare qualcosa di bello con la realizzazione effettiva di quel
laboratorio per la ceramica, in pericolo di estinzione?...
Finisco con l’inviarvi la benedizione di Maria Immacolata. Saluti e
auguri.
Buon Natale e felice anno nuovo!
D. Sergio