domenica 1 maggio 2016

Foglia d'oro nr.112



Il tempo si riduce e scorre rapidamente.
Ecco allora che l'edizione della Foglia d'oro si rarefa. 
Ma per i mesi di marzo e aprile  esce ancora una volta.
E penso non sia l'ultima.
Questa volta la Foglia d'oro si raddoppia 
e... si potrebbe chiamare: 
"I fogli d'oro..."
E' il nr. 112.
LA FOGLIA d'ORO


Notiziario di pace e amicizia
Marzo aprile  2016
 anno 15,   n 112

Carissimi,
In questi giorni gli Ortodossi e i Greco Cattolici celebrano la Pasqua che ricorre il 1 maggio.
Noi invece abbiamo celebrato la Pasqua il giorno 27 marzo. Questa differenza nel computo della Pasqua non e’ stata favorevole all’ecumenismo. Speriamo che ci si metta d’accordo e si celebri la Pasqua nelle medesima Domenica negli anni venturi. Un passo ciascuno, un po’ di buona volonta’ e... speriamo dunque!

Pasqua per noi e' soprattutto quando diventiamo piu' buoni con l'aiuto di Gesu' risorto dai morti.
Ecco cosa ci dice Gesu' in questa testimonianza di Giuliana di Norwich:

«Allora il nostro buon Signore mi domandò: “Sei contenta che io abbia sofferto per te?” Io dissi: “Sì, buon Signore, e ti ringrazio moltissimo; sì, buon Signore, che Tu sia benedetto”. Allora Gesù, il nostro buon Signore, disse: “Se tu sei contenta, anch’io lo sono. L’aver sofferto la passione per te è per me una gioia, una felicità, un gaudio eterno; e se potessi soffrire di più lo farei”». Pasqua e’ riconoscere questo grande dono d’amore del Signore, riceverlo e contemplarlo in Gesu’ Risorto dai morti il terzo giorno dopo la sua morte. Gioia grande perche’ significa che il Paradiso ci e’ stato ridonato e noi stessi risorgeremo con Gesu’.
“Cristos a înviat”( Cristo e’ risorto) e’ il saluto che noi Cattolici da giorni ci diciamo in Romania, dal 1 maggio anche gli Ortodossi  e i Greco Cattolici lo diranno, anzi in quasi tutto il mondo questo saluto risuonera’ festoso. E’ Pasqua per tutti, ...finalmente!
Paştele fericit!
Buona Pasqua allora! Veramente.
D. Sergio D.
Auguri a marzo

1l 23 marzo un caro benefattore compiva gli anni . Ecco la poesia di auguri che gli ho scritto.
Carissimo ,

Cos'e' quel suono di festa
che sale dalla campagna,
che scende verso la valle
e che viene dalla citta'?...
E' un suono di cornamuse:
cantano  festose il giorno natale
di un uomo cortese ed amato
da chi a lui s'accompagna
con gioia ed amore
nel tempo.
E, con essa, altre voci,
altri cuori alzano la voce
 in festa.
 Perche' queste voci, in viva letizia?
Di **** e'il  giorno natale!
che occorre quest'anno davvero
nel tempo pasquale.
 Alle voci e ai canti e al coro,
in questo bel giorno natale
come segno di vera amicizia,
pure io mi unisco  
 con loro.
Buon compleanno!


Una visita tanto desiderata.


Trovandomi in Italia alla fine di marzo,
 sono stato a trovare Iosif- Bubu. Risiede al Bearzi,  a Udine.Ho avuto modo di stare a lungo con lui e di parlare di tante cose.
L'ho trovato sereno e bene orientato. Tutti i confratelli gli vogliono bene e ne sono contenti. Sono stato a cena con loro. Don Igino, il Direttore, mi ha fatto dare la buona notte... Ho visitato con Bubu tutta la casa: ho visto la casa-famiglia, la casa dei profughi, i campi di gioco, le palestre, le scuole ecc.... Ho incontrato Ioana Fluieras,una della prime animatrici a Constanta. Essa fa da mamma ad alcuni ragazzi in difficolta’ e’ felice anche se dice che la chiamano "Befana"...E' sempre lei, cordiale e vivace. Il sig.Romio, un valente salesiano, mi ha accolto con espansione e affetto come mi conoscesse da tanto . Poi mi ha fatto vedere tutte le officine ove lavorano i giovani e i gioielli di macchine ultramoderne che usano nei corsi.... E' stato bello. Meritava andare a trovare Bubu. Egli mi ha raccomandato di dire agli animatori di essere obbedienti e di amare la verità. Si è interessato della vita dell'Oratorio; ha chiesto di Don Iosif, di Catalin, di Dana, di Diana, di Emma, di Anca 1 e di Anca 2, di Codrina , dei gruppi ADS, di tanti, di tutti e dice di esser contento che l'Oratorio sia vitale e animato. Chiede una preghiera, che faremo per lui di cuore.

E poi il mio 50.mo di Sacerdozio
a Monteortone in Italia.
Eravamo 13 Sacerdoti che ricordavamo la nostra ordinazione avvenuta 50 anni fa. Era il 2 aprile.
Eravamo:
Don Ghiggini Giuseppe  Lombardia  Arese
Don Giovanni Doff Sotta  Lombardia Nave
Don Vincenzo Brunelli    Santa Cruz  Bolivia
Don Mazzon Egidio  Santa Maria la longa Udine
Don Sergio Dall'Antonia  Bacau Romania
Don Dante Bortolaso  Monteortone Padova
D. Sarto Giuseppe  Verona
D. Salon Giuseppe Congo Brazzaville
D. Giulio Santuliana  Monteortone-ex missionario in  Brasile
Don Coldebella Luciano Astori - Mogliano Veneto Treviso
D. Mengon Tullio San Francisco California
Staldecker G.      Argentina
Burelli Franco      Argentina

E' stato un incontro pieno di allegria e di gioia. Tutti avevano da raccontare qualcosa.
La Santa Messa fu concelebrata nel Santuario della Madonna delle Grazie annesso all'Istituto San Marco dei Salesiani. La Santa Messa fu concelebrata  da tutti noi  nella gioia e nel canto e accompagnata dalla presenza di alcuni gruppi di famigliari e amici .Erano presenti anche i confratelli della casa  San Marco ospitante ed  il Parroco della Basilica-Santuario.
All'inizio chi presiedeva (era D. Dante) lesse la cronaca della Casa in data 2 aprile 1966 facendoci rivivere i giorni di preparazione e il giorno dell'ordinazione di quel lontano 1966.

Alla predica fatta con calore, seguirono alcune brevi parole dette da ogni concelebrante festeggiato. Alla fine ci sentivamo tutti pieni di fervore e gioia, sotto lo sguardo della Vergine delle Grazie. Segui' un breve rinfresco e il pranzo solenne a Mamma Margherita.
Dopo un lungo conversare, terminammo il pranzo, durante il quale si distribuirono alcuni ricordi da parte di Don Brunelli, Don Mazzon e Burelli Franco. E poi ci lasciammo augurandoci ogni bene. Questa festa solenne ebbe un’appendice molto lieta e fraterna nella casa di Molgiano l’Astori nella quale si celebro’ il cinquantesimo di Don Coldebella unendolo a quello di D. Brunelli e D. Sergio Dall’Antonia concelebranti.

Una bella circostanza ricca di festa, di spiritualità, amicizia e motivi di letizia. Ora non ci resta che pensare al Cielo.

Riflessioni e ricordi

"Passa il tempo e l'uom non se ne avvede.."
..Chi la detto?...Certamnete tu sai chi lo disse...
In ogni caso e' vero... E' passato tanto tempo da quando ho elaborato i miei blog...Ora vedo che sono rinsecchiti, aridi, poveri... perche'?...
Ne sono capitate delle belle che ancora continuano a pesarmi sulla groppa... e questo mi ha consumato momenti che potevo dedicare alla riflessione, al lavoro creativo, alla preghiera...( anche se di per se' non e' che preghi molto...)
Ma ora eccomi qui a ricordare tante piccole vicende, ora lievi, ora pesanti che si sono intrecciate nella mia vita... di pellegrino a Bacau.
E cos'e' successo?... La vita religiosa. La preghiera. L’impegno pastorale. Periodi di insegnamento dell’italiano. Attivita’ varie con i ragazzi o in vista della Comunita’...
Gli impegni della formazione salesiana o di quella orientata ai giovani.
Gli incontri, i corsi, i ritiri, la vita oratoriana lo sport, i tornei,..,  la "Iarna Împreuna"  nella settimana di vacanza delle scuole a fine primo semestre. Le gare di cultura per i piccoli. I corsi di preparazione ad acquisire capacita' e abilita' per la vita, orientati ai giovani. Le conferenze psico-pedagogiche per i genitori;. Le feste, come quella della primavera. I ritiri, come quello per i grandi e quello per i piccoli: gli ADS On e i Key Boys ADS; ecc....
Non e’ mancata la sofferenza: un nuovo lutto tra i miei parenti e la malattia inguaribile, che si e' abbattuta sulla mia cognata, che, assistita pur vive, ma ormai non  riconosce piu' le persone.
Poi altre vicende dolorose personali... E, nella societa' umana: lutti, morti violente, terrorismo, guerre, atrocita' impensabili. E l'indifferenza del mondo di fronte a chi soffre.
Eppure in questo baraban di cose, ecco delle luci inattese, dei segni di speranza, come l'esempio di una vita che si e' spenta, ma che e' divenuta un modello di gioia e di semplicita' per tanti a Bacau: la storia , la vita e la morte di Lucian, un uomo-bambino che la malattia non ha vinto e che la grazia ha lavorato, traformando e seminando attorno a lui luce, come dice il suo stesso nome "Lucy"...Ed era qui con noi.

Altre luci si sono rese presenti come le grazie spirtuali e materiali che indicano una Presenza accanto all'umanita' sofferente: fatti semplici, molteplici, evidentii; realta’ belle anche se, talora, nascote,, ma che poi appaiono splendenti come le stelle nel gioioso firmamento...Gioia, pianto, feste, preoccupazini e motivi di sollievo...
E su tutto la Speranza nel cuore, sollecitata dall’anno giubilare della Misericordia divina e umana talvolta.

I tre agnellini.


Non e’ la storia dei tre porcellini, ma la storia dei tre agnellini, che, nella  domenica
del buon Pastore, quarta dopo
Pasqua, avvenuta il 20 aprile, furono regalati durante la celebrazione liturgica della Santa Messa delle 10.30 nella processione offertoriale al nostro Parroco nella chiesa del Beato Geremia. Era un’idea di Don Vinci, che ha voluto solennizzare la giornata. Il Buon Pastore e’ Gesu’; ma la festa del Buon Pastore rappresenta tutti i Pastori spirituali del Popolo d Dio, quindi anche noi semplici Sacerdoti. In quella festa i tre agnelli furono offerti all’offertorio al Parroco ed alla Parrocchia. Un dono che ricevette ciascuno dei Sacerdoti a servizio nella nostra Parrocchia: Il Parroco Don Eduard Cosha, il vicario Don Iosif, e il Vicario Don Florin. Quei tre agnellini mi ricordarono il piccolo agnello che i miei genitori offrirono al Parroco di Pieve di Soligo al mio Battesimo nel lontano 18 aprile 1939. Ebbene, quei tre agnellini prima furono ospitati nella nostra casa di Bacau. Furono presenti tre giorni nel retro della casa in un luogo appartato ove vissero e brucarono l’erba fresca del campo di footbal. Pero’ ci fu un pomeriggio in cui scapparono e a stento furono ripresi fuori del cancello e ricondotti.. all’ovile. Probabilmente essi sentivano la nostalgia del loro gregge ormai perduto... Ma quella fuga, quella circostanza divenne la festa dei nostri ragazzi che parteciparono all’inseguimento e poi si divertirono un mondo con gi agnellini riempiendoli di carezze e giocando con loro.
Come altri agnelli, uno di loro fini’ come cibo alla mensa gioiosa delle due comunita’ parrocchiale e salesiana, che si trovarono una sera insieme alla cena coviviale e fraterna. Gi altri due ebbero vita piu’ lunga finendo in un allevamento di un’ azienda agricola di amici  del Parroco. Erano dei begli agnelli, graziosi e strettamente affratellati tra loro.

Un cordiale saluto ed una                                                                            preghiera  per tutti voi... 
                                                                      D.Sergio

Ed ecco la Foglia d'oro giornaletto o "cartacea"
















Ecco fatto!...

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