Il tempo si riduce e scorre rapidamente.
Ecco allora che l'edizione della Foglia d'oro si rarefa.
Ma per i mesi di marzo e aprile esce ancora una volta.
E penso non sia l'ultima.
Questa volta la Foglia d'oro si raddoppia
e... si potrebbe chiamare:
"I fogli d'oro..."
E' il nr. 112.
Notiziario di pace e
amicizia
Marzo aprile 2016
anno 15, n 112
Carissimi,
In
questi giorni gli Ortodossi e i Greco Cattolici celebrano la Pasqua che ricorre
il 1 maggio.
Noi
invece abbiamo celebrato la Pasqua il giorno 27 marzo. Questa differenza nel
computo della Pasqua non e’ stata favorevole all’ecumenismo. Speriamo che ci si
metta d’accordo e si celebri la Pasqua nelle medesima Domenica negli anni
venturi. Un passo ciascuno, un po’ di buona volonta’ e... speriamo dunque!
Pasqua
per noi e' soprattutto quando diventiamo piu' buoni con l'aiuto di Gesu'
risorto dai morti.
Ecco
cosa ci dice Gesu' in questa testimonianza di Giuliana di Norwich:
«Allora
il nostro buon Signore mi domandò: “Sei contenta che io abbia sofferto per te?”
Io dissi: “Sì, buon Signore, e ti ringrazio moltissimo; sì, buon Signore, che
Tu sia benedetto”. Allora Gesù, il nostro buon Signore, disse: “Se tu sei
contenta, anch’io lo sono. L’aver sofferto la passione per te è per me una
gioia, una felicità, un gaudio eterno; e se potessi soffrire di più lo farei”».
Pasqua e’ riconoscere questo grande dono d’amore del Signore, riceverlo e contemplarlo
in Gesu’ Risorto dai morti il terzo giorno dopo la sua morte. Gioia grande
perche’ significa che il Paradiso ci e’ stato ridonato e noi stessi risorgeremo
con Gesu’.
“Cristos
a înviat”( Cristo e’ risorto) e’ il saluto che noi Cattolici da giorni ci
diciamo in Romania, dal 1 maggio anche gli Ortodossi e i Greco Cattolici lo diranno, anzi in quasi
tutto il mondo questo saluto risuonera’ festoso. E’ Pasqua per tutti,
...finalmente!
Paştele
fericit!
Buona
Pasqua allora! Veramente.
D.
Sergio D.
Auguri
a marzo
1l
23 marzo un caro benefattore compiva gli anni . Ecco la poesia di auguri che
gli ho scritto.
Carissimo
,
Cos'e'
quel suono di festa
che
sale dalla campagna,
che
scende verso la valle
e
che viene dalla citta'?...
E'
un suono di cornamuse:
cantano festose il giorno natale
di
un uomo cortese ed amato
da
chi a lui s'accompagna
con
gioia ed amore
nel
tempo.
E,
con essa, altre voci,
altri
cuori alzano la voce
in festa.
Perche' queste voci, in viva letizia?
Di
**** e'il giorno natale!
che
occorre quest'anno davvero
nel
tempo pasquale.
Alle voci e ai canti e al coro,
in
questo bel giorno natale
come
segno di vera amicizia,
pure
io mi unisco
con loro.
Buon
compleanno!
Una
visita tanto desiderata.
Trovandomi
in Italia alla fine di marzo,
sono stato a trovare Iosif- Bubu. Risiede al
Bearzi, a Udine.Ho avuto modo di stare a
lungo con lui e di parlare di tante cose.
L'ho
trovato sereno e bene orientato. Tutti i confratelli gli vogliono bene e ne
sono contenti. Sono stato a cena con loro. Don Igino, il Direttore, mi ha fatto
dare la buona notte... Ho visitato con Bubu tutta la casa: ho visto la
casa-famiglia, la casa dei profughi, i campi di gioco, le palestre, le scuole
ecc.... Ho incontrato Ioana Fluieras,una della prime animatrici a Constanta.
Essa fa da mamma ad alcuni ragazzi in difficolta’ e’ felice anche se dice che
la chiamano "Befana"...E' sempre lei, cordiale e vivace. Il sig.Romio,
un valente salesiano, mi ha accolto con espansione e affetto come mi conoscesse
da tanto . Poi mi ha fatto vedere tutte le officine ove lavorano i giovani e i
gioielli di macchine ultramoderne che usano nei corsi.... E' stato bello. Meritava
andare a trovare Bubu. Egli mi ha raccomandato di dire agli animatori di essere
obbedienti e di amare la verità. Si è interessato della vita dell'Oratorio; ha
chiesto di Don Iosif, di Catalin, di Dana, di Diana, di Emma, di Anca 1 e di
Anca 2, di Codrina , dei gruppi ADS, di tanti, di tutti e dice di esser
contento che l'Oratorio sia vitale e animato. Chiede una preghiera, che faremo
per lui di cuore.
E
poi il mio 50.mo di Sacerdozio
a
Monteortone in Italia.
Eravamo 13
Sacerdoti che ricordavamo la nostra ordinazione avvenuta 50 anni fa. Era il 2
aprile.
Eravamo:
Don
Ghiggini Giuseppe Lombardia Arese
Don
Giovanni Doff Sotta Lombardia Nave
Don
Vincenzo Brunelli Santa Cruz Bolivia
Don Mazzon
Egidio Santa Maria la longa Udine
Don Sergio
Dall'Antonia Bacau Romania
Don Dante
Bortolaso Monteortone Padova
D. Sarto
Giuseppe Verona
D. Salon
Giuseppe Congo Brazzaville
D. Giulio
Santuliana Monteortone-ex missionario
in Brasile
Don
Coldebella Luciano Astori - Mogliano Veneto Treviso
D. Mengon
Tullio San Francisco California
Staldecker
G. Argentina
Burelli
Franco Argentina
E' stato un
incontro pieno di allegria e di gioia. Tutti avevano da raccontare qualcosa.
La Santa
Messa fu concelebrata nel Santuario della Madonna delle Grazie annesso all'Istituto
San Marco dei Salesiani. La Santa Messa fu concelebrata da tutti noi nella gioia e nel canto e accompagnata dalla
presenza di alcuni gruppi di famigliari e amici .Erano presenti anche i
confratelli della casa San Marco
ospitante ed il Parroco della
Basilica-Santuario.
All'inizio
chi presiedeva (era D. Dante) lesse la cronaca della Casa in data 2 aprile 1966
facendoci rivivere i giorni di preparazione e il giorno dell'ordinazione di
quel lontano 1966.
Alla
predica fatta con calore, seguirono alcune brevi parole dette da ogni
concelebrante festeggiato. Alla fine ci sentivamo tutti pieni di fervore e
gioia, sotto lo sguardo della Vergine delle Grazie. Segui' un breve rinfresco e
il pranzo solenne a Mamma Margherita.
Dopo un
lungo conversare, terminammo il pranzo, durante il quale si distribuirono
alcuni ricordi da parte di Don Brunelli, Don Mazzon e Burelli Franco. E poi ci
lasciammo augurandoci ogni bene. Questa festa solenne ebbe un’appendice molto
lieta e fraterna nella casa di Molgiano l’Astori nella quale si celebro’ il
cinquantesimo di Don Coldebella unendolo a quello di D. Brunelli e D. Sergio
Dall’Antonia concelebranti.
Una bella circostanza
ricca di festa, di spiritualità, amicizia e motivi di letizia. Ora non ci resta
che pensare al Cielo.
Riflessioni
e ricordi
"Passa il
tempo e l'uom non se ne avvede.."
..Chi la
detto?...Certamnete tu sai chi lo disse...
In ogni caso e'
vero... E' passato tanto tempo da quando ho elaborato i miei blog...Ora vedo
che sono rinsecchiti, aridi, poveri... perche'?...
Ne sono capitate
delle belle che ancora continuano a pesarmi sulla groppa... e questo mi ha
consumato momenti che potevo dedicare alla riflessione, al lavoro creativo,
alla preghiera...( anche se di per se' non e' che preghi molto...)
Ma ora eccomi
qui a ricordare tante piccole vicende, ora lievi, ora pesanti che si sono
intrecciate nella mia vita... di pellegrino a Bacau.
E cos'e'
successo?... La vita religiosa. La preghiera. L’impegno pastorale. Periodi di
insegnamento dell’italiano. Attivita’ varie con i ragazzi o in vista della
Comunita’...
Gli impegni
della formazione salesiana o di quella orientata ai giovani.
Gli incontri, i
corsi, i ritiri, la vita oratoriana lo sport, i tornei,.., la "Iarna Împreuna" nella settimana di vacanza delle scuole a
fine primo semestre. Le gare di cultura per i piccoli. I corsi di preparazione
ad acquisire capacita' e abilita' per la vita, orientati ai giovani. Le
conferenze psico-pedagogiche per i genitori;. Le feste, come quella della
primavera. I ritiri, come quello per i grandi e quello per i piccoli: gli ADS
On e i Key Boys ADS; ecc....
Non e’ mancata
la sofferenza: un nuovo lutto tra i miei parenti e la malattia inguaribile, che
si e' abbattuta sulla mia cognata, che, assistita pur vive, ma ormai non riconosce piu' le persone.
Poi altre
vicende dolorose personali... E, nella societa' umana: lutti, morti violente,
terrorismo, guerre, atrocita' impensabili. E l'indifferenza del mondo di fronte
a chi soffre.
Eppure in questo
baraban di cose, ecco delle luci inattese, dei segni di speranza, come
l'esempio di una vita che si e' spenta, ma che e' divenuta un modello di gioia
e di semplicita' per tanti a Bacau: la storia , la vita e la morte di Lucian,
un uomo-bambino che la malattia non ha vinto e che la grazia ha lavorato,
traformando e seminando attorno a lui luce, come dice il suo stesso nome
"Lucy"...Ed era qui con noi.
Altre luci si sono
rese presenti come le grazie spirtuali e materiali che indicano una Presenza accanto
all'umanita' sofferente: fatti semplici, molteplici, evidentii; realta’ belle
anche se, talora, nascote,, ma che poi appaiono splendenti come le stelle nel
gioioso firmamento...Gioia, pianto, feste, preoccupazini e motivi di
sollievo...
E su tutto la
Speranza nel cuore, sollecitata dall’anno giubilare della Misericordia divina e
umana talvolta.
I tre agnellini.
Non e’ la storia
dei tre porcellini, ma la storia dei tre agnellini, che, nella domenica
del buon
Pastore, quarta dopo
Pasqua, avvenuta
il 20 aprile, furono regalati durante la celebrazione liturgica della Santa
Messa delle 10.30 nella processione offertoriale al nostro Parroco nella chiesa
del Beato Geremia. Era un’idea di Don Vinci, che ha voluto solennizzare la
giornata. Il Buon Pastore e’ Gesu’; ma la festa del Buon Pastore rappresenta
tutti i Pastori spirituali del Popolo d Dio, quindi anche noi semplici
Sacerdoti. In quella festa i tre agnelli furono offerti all’offertorio al
Parroco ed alla Parrocchia. Un dono che ricevette ciascuno dei Sacerdoti a
servizio nella nostra Parrocchia: Il Parroco Don Eduard Cosha, il vicario Don Iosif,
e il Vicario Don Florin. Quei tre agnellini mi ricordarono il piccolo agnello
che i miei genitori offrirono al Parroco di Pieve di Soligo al mio Battesimo
nel lontano 18 aprile 1939. Ebbene, quei tre agnellini prima furono ospitati
nella nostra casa di Bacau. Furono presenti tre giorni nel retro della casa in
un luogo appartato ove vissero e brucarono l’erba fresca del campo di footbal. Pero’
ci fu un pomeriggio in cui scapparono e a stento furono ripresi fuori del
cancello e ricondotti.. all’ovile. Probabilmente essi sentivano la nostalgia
del loro gregge ormai perduto... Ma quella fuga, quella circostanza divenne la
festa dei nostri ragazzi che parteciparono all’inseguimento e poi si
divertirono un mondo con gi agnellini riempiendoli di carezze e giocando con
loro.
Come altri
agnelli, uno di loro fini’ come cibo alla mensa gioiosa delle due comunita’
parrocchiale e salesiana, che si trovarono una sera insieme alla cena coviviale
e fraterna. Gi altri due ebbero vita piu’ lunga finendo in un allevamento di un’
azienda agricola di amici del Parroco. Erano
dei begli agnelli, graziosi e strettamente affratellati tra loro.
Un cordiale saluto ed una preghiera per tutti voi...
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